domenica 11 aprile 2010

The Italian Job


E' il gran momento dei tecnici italiani all'estero, proprio nella stagione in cui in Italia si fa un gran parlare del portoghese Mourinho, gli allenatori del Bel Paese sono sempre più apprezzati in Inghilterra, primo fra tutti Fabio Capello amatissimo ct della nazionale dei tre leoni, ma è l'ultima giornata di calcio in terra d'Albione che ha visto protagonisti tre "mister" italiani: Carletto Ancelotti, Gianfranco Zola e Roberto Di Matteo. Il primo, smaltita la cocente delusione della prematura eliminazione dalla Champions per mano proprio dell'Inter di Mourinho, ha riguadagnato la vetta della Premier League battendo il Manchester United e ha poi conquistato la finale della FA Cup battendo l'Aston Villa. Zola invece con una vittoria che vale tantissimo ritrova un po' di ossigeno per salvarsi il posto e salvare il West Ham mentre Di Matteo ha conquistato, alla sua seconda panchina da allenatore, la promozione in Premier League alla guida del West Bromwich Albion.

Di Matteo, come Zola, è stato uno degli italiani che hanno militato nel Chelsea nella fine degli anni '90 e che hanno contribuito a far crescere la popolarità del Chelsea e a far ritornare a vincere una squadra che aveva perso gli antichi fasti. Una volta terminata, a causa di un grave infortunio, la carriera da calciatore ha deciso di intraprendere quella di allenatore trovando nel 2008 un incarico alla guida dei MK Dons, terza divisione inglese. Quest'anno la sua prima stagione alla guida del WBA non poteva concludersi meglio di così, con la promozione che riporta nella massima serie la squadra delle West Midlands dopo solo una stagione di purgatorio.

Per Gianfranco Zola, indimenticato dalle parti di Stamford Bridge dove è diventato un vero e proprio idolo dei tifosi del Chelsea, la sua seconda stagione da allenatore del West Ham stava prendendo una brutta piega, con la Championship sempre più vicina e con lo spettro dell'esonero dietro l'angolo, sempre più vicino. Decisiva l'inversione di tendenza delle ultime giornate con punti conquistati ai danni delle avversarie dirette e che potrebbe garantire a The Magic Box la permanenza alla guida degli Hammers. Discorso diverso per Carlo Ancelotti, sempre protagonista fin dal primo giorno al Chelsea dove ha saputo ricreare un ambiente perfetto dopo che il giocattolo sembrava rotto una volta lasciato allo sbando da Josè Mourinho (ancora lui!). Carletto ha continuato il lavoro nel segno dei suoi predecessori, non stravolgendo niente e anzi formando una coppia d'attacco, ripudiata da Hiddink, con Anelka e Drogba capace di far tremare anche la più collaudata difesa. Non è andata come voleva Carletto, e soprattutto Abramovich che lo ha ingaggiato per vincere in Europa, negli ottavi di Champions dove l'Inter ha avuto la meglio del Chelsea sia all'andata che al ritorno sancendo così l'eliminazione dei Blues di Ancelotti dalla massima competizione europea per club. Per l'ex tecnico del Milan le possibilità per rifarsi già da questa stagione non mancheranno, sia in campionato che in FA Cup infatti il Chelsea è ancora in corsa e anzi favorito per la vittoria finale per cui ci sono buone possibilità per battezzare come vincente l'esordio nel calcio inglese di Carlo Ancelotti. E allora da buoni italiani, good luck mister Carlo.

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