giovedì 15 aprile 2010

Milan, il futuro è Allegri


Dopo l'addio a Carlo Ancelotti per la panchina rossonera non c'è pace e tranquillità, con Leonardo la dirigenza milanista aveva dato seguito alla moda del momento nata dopo il Triplete dell'esordiente Guardiola alla guida del Barça, detto che forse qualcuno dimenticava che Guardiola proprio esordiente non era, dato che aveva allenato già il Barça B, e che comunque si era trovato sulla panchina di una delle squadre più forti del mondo ecco che puntualmente le scelte nate dalla voglia di ripercorrere le gesta del tecnico catalano sono fallite miseramente ai primi freddi invernali e così si è registrato l'addio della Juventus a Ferrara e le prime critiche a Leonardo nell'ambiente milanista, provenienti niente meno che dal presidentissimo Berlusconi, dopo che nei primi mesi di campionato si parlava già di un nuovo predestinato pronto a vincere lo scudetto al primo colpo. La squadra di Leonardo è riuscita dopo qualche partita a trovare un suo equilibrio e la semi-rinascita di Ronaldinho, attuata alla grande proprio da Leonardo, e la valorizzazione di Borriello hanno fatto ciò che serviva per portare il Milan a lottare per lo scudetto, il problema della squadra è stata la troppa pressione e forse anche il montarsi un po' la testa e fallire quindi nei momenti clou della stagione, come è successo contro un Manchester United totalmente di un altro pianeta rispetto ai rossoneri, nonostante lo stesso Leo era ottimista e sicuro di passare anche dopo la sconfitta a San Siro, oppure nelle tante occasioni che il Milan ha avuto per agganciare, avvicinarsi o superare l'Inter che distratta dalla Champions ha perso terreno in campionato a favore delle inseguitrici, o meglio della sola Roma che a differenza del Milan è riuscita a mettere a segno dei match point importanti fino a trovarsi sopra all'Inter mentre i rossoneri sono sempre fissi a quel terzo posto che sa di amaro in bocca. Ed ecco quindi che, complici i primi attriti tra Leo e Berlusconi, si parla già di un nuovo cambio sulla panchina rossonera con Leonardo che potrebbe tornare al ruolo di dirigente e scopritore di talenti (suo il merito di scovare Kakà, Pato e Thiago Silva, per cui ha un futuro illustre nel ruolo) oppure tentare di convincere la federazione brasiliana ad affidargli la Seleçao per la strada verso i mondiali casalinghi del 2014. In ogni caso Leo sembra intenzionato a continuare la carriera di allenatore e quindi di conseguenza ad un futuro lontano dal Milan e da Milano, molto probabilmente orientato ad un'avventura brasiliana in cui eventualmente lo seguirebbe anche Ronaldinho, le cui probabilità di rimanere in rossonero senza Leonardo diventerebbero nulle e quindi lo stesso numero 80 rossonero è pronto a lasciare l'Italia in caso di separazione del Milan con Leo. In ogni caso il Milan è pronto ad ogni decisione, sia che provenga dallo stesso allenatore sia che provenga dal presidente stesso e quindi Galliani si è già cautelato e col benestare di Berlusconi affiderebbe la panchina all'eterno vice Tassotti, coadiuvato da Filippo Galli. Questo almeno fino a qualche giorno fa, perchè la decisione repentina di Cellino, patron del Cagliari, di esonerare Massimiliano Allegri dopo il rifiuto del rinnovo sa tanto di voglia di aria nuova da parte del tecnico ed ecco che il Milan potrebbe farci davvero più di un pensiero, contando che lo stesso Berlusconi già l'estate scorsa all'addio di Ancelotti aveva indicato in Allegri il suo sostituto ideale, un po' come avvenne a suo tempo con la nomina di Sacchi, quindi Galliani e Braida sarebbero in questi giorni in contatto con l'ex tecnico del Cagliari per testare i suoi pensieri e capire se dietro al mancato rinnovo con i sardi ci sia già un pre-accordo con qualche club di fascia medio-alta, visto che lo stesso Allegri è stato più volte accostato anche a club come Juventus e Fiorentina in caso di addio a Prandelli. Ma a quanto pare anche per il tecnico la scelta migliore sarebbe proprio il Milan e allora Galliani chiederà già nelle prossime settimane notizie a Leonardo che dovrà far sapere al più presto che intenzioni ha per il futuro e di conseguenza, di comune accordo con tutta la dirigenza (Berlusconi incluso), andrà deciso il nome del nuovo allenatore tra la coppia made in Milanello Tassotti-Galli e il nome caro al presidente Allegri.

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