domenica 11 aprile 2010

Real: ma era proprio necessario?


Una cifra impietosa: 251 milioni di euro. Tanto ha speso nell'ultima sessione di calciomercato estivo Florentino Pérez per rinforzare il suo nuovo Real Madrid, ma siamo sicuri che a conti fatti si sia davvero rinforzato? Non poniamo dubbi sui valori degli acquisti, al momento del trasferimento record di 93 milioni di euro Cristiano Ronaldo era indubbiamente il più forte al mondo, Kakà era stato il trascinatore di un Milan stanco e vecchio per molte stagioni, Xabi Alonso era un regista che fa la differenza, Albiol forse uno dei più promettenti difensori spagnoli e Karim Benzema l'asso del calcio francese e punta di diamante di un Lione imbattibile in Francia. Il fatto è che ora il Real Madrid è in una situazione che non giustifica una spesa tale, fuori in maniera vergognosa dalla coppa del Re eliminata ai sedicesimi da una squadra di terza divisione capace di umiliare 4 a 0 i cosiddetti Galacticos, in Champions rispedita a casa di nuovo agli ottavi di finale per mano del Lione e dopo la sconfitta nel Clàsico contro il Barça ora anche la Liga sembra fuori portata. Ronaldo ha segnato tanto, in Champions e in campionato, ma non è riuscito a confermarsi ai livelli inumani delle ultime due stagioni inglesi con lo United, Kakà è il vero oggetto del mistero, tanto decisivo nel Milan quanto in ombra in questa sua prima stagione spagnola passata più in infermeria che in campo, Benzema ha dimostrato di non valere assolutamente i 35 milioni spesi per lui in estate e infatti ha in poco tempo perso il posto di titolare a favore di Higuain, quest'ultimo forse alla stagione della consacrazione. Ma quello che molti si sono chiesti è se, con la rosa già galattica che aveva il Real c'era davvero bisogno di comprare solo giocatori a cifre folli per accontentare la platea, e i dubbi permangono e anzi si rafforzano sempre più settimana dopo settimana guardando il rendimento dei ceduti dal Real per fare fronte all'arrivo dei nuovi Galacticos. Sull'altare del calciomercato in onore di Cristiano Ronaldo, Kakà e Benzema sono stati sacrificati Negredo, Huntelaar, Miguel Torres, Faubert, Saviola, Cannavaro, Heinze e due su tutti Robben e Sneijder che stanno facendo faville rispettivamente nel Bayern Monaco e nell'Inter e guarda caso entrambi, risultando entrambi decisivi peraltro, sono approdati con le loro squadre alle semifinali di Champions League mentre il Real come detto è rimasto ancorato alla maledizione degli ottavi di Champions che colpisce i madrileni da 6 anni a questa parte. D'accordo i due olandesi stanno facendo così bene perchè erano proprio quello che serviva alle loro nuove squadre, Robben è l'uomo di corsa e fantasia in attacco perfetto per gli schemi del Bayern che forma con Ribery una coppia di ali spietata sotto porta e capace di fare la fortuna di qualsiasi centravanti, in attesa di dover diventare il sostituto a tutti gli effetti del francese sempre più scontento in Germania e, pare, promesso proprio al confuso Real Madrid. Wesley Sneijder invece una volta ritrovato il suo ruolo naturale di trequartista dietro le due punte (nel Real troppo spesso veniva impiegato da centrocampista centrale) è tornato un trascinatore e un punto di riferimento per l'intera squadra, servendo assist a ripetizione, segnando gol fantastici e pesanti e cosa più importante creando quel gioco che nell'Inter negli ultimi tempi avevano perso per "colpa" di Ibrahimovic che catalizzava tutti i palloni della manovra interista. Con Sneijder l'inversione di tendenza si è vista già dalle prime partite e una volta entrato alla perfezione negli schemi di Mourinho si è rivelato l'uomo in più che serve all'Inter, difatti i nerazzuri sono andati in difficoltà proprio nel momento della stagione in cui l'olandese era fuori per infortunio. Ora nessuno può dire per certo se entrambi potevano risultare così decisivi anche rimanendo al Santiago Bernabeu, però ai piani alti della società madridista dovrebbero interrogarsi sul loro modo di fare mercato che sicuramente porterà benefici al marketing ma nuoce al rendimento della squadra in campo, che senso può avere cedere Robben per poi cercare Ribery, un giocatore dalla caratteristiche simili a quelle dell'ex Chelsea e PSV, di conseguenza si poteva dare un'altra chance anche a Sneijder, impiegato nelle sue stagioni spagnole quasi sempre fuori ruolo e che nonostante tutto aveva fatto vedere buone cose, e invece pur di cederlo si era arrivati a sbatterlo fuori rosa e a minacciarlo che non avrebbe più visto il campo da gioco se non avesse accettato il trasferimento all'Inter. In quanto alle altre cessioni, escluso il periodo in cui qualche tifoso pazzo era arrivato a rimpiangere persino Cannavaro, ma comunque in realtà la difesa del Real non è mai stata ridotta così male da doverlo realmente rimpiangere, mentre per gli altri ceduti si tratta di giocatori ormai ritenuti non più adatti al livello del club (Heinze, Salgado) o di giocatori che avevano sempre trovato poco spazio (Saviola, Miguel Torres, Huntelaar, Faubert) però resta un dubbio, se l'attacco del Real deve ringraziare oggi l'esplosione di Higuain e i gol dell'immortale Raùl per far fronte al fallimento di Benzema, non avrebbe fatto comodo tenere un Huntelaar che ha sempre avuto poche occasioni di mettersi in mostra al Bernabeu oppure un Negredo che acquistato da giovane nel secondo periodo-Capello è stato mandato in prestito per due stagioni all'Almeria e dopo 32 gol segnati si è ritrovato con mezza Europa a fargli il filo, una su tutte la Roma interessatissima al suo acquisto la scorsa estate, e quando sembrava profilarsi un ritorno in grande stile alla Casa Blanca dove avrebbe potuto giocarsi finalmente le sue chances è stato scaricato senza concedergli nemmeno una prova e di fatto rendendo inutile il suo acquisto, il promettente centravanti spagnolo classe '86, un fisico da corazziere e un senso del gol pazzesco è finito così al Siviglia che a differenza del Real Madrid, troppo impegnato ad adulare stelle dai grandi nomi, ha riposto la sua fiducia su di lui. E poi almeno non ci si lamenti se di prodotti del vivaio non ne escono più come un tempo, in quel di Madrid, perchè detto che di Raùl e Casillas non ne nascono ogni anno e forse nemmeno ogni cinque, se quei pochi che spiccano dalla media sin dai settori giovanili come Arbeloa, venduto e poi riacquistato in questa stagione, o che vengono individuati fin da giovani e aggregati al Castilla (squadra B del Real) come Negredo non riescono a trovare spazi in squadre infarcite da acquisti milionari e vengono ceduti senza problemi dalla dirigenza, allora è proprio il modo sbagliato di concepire una squadra di calcio, perchè il divario con il Barça, impietoso già nello stile di gioco diventa ancora più grande se andiamo a confrontare le formazioni delle due squadre, con un Barça che in finale di Champions 2009 contro lo United schierava sette giocatori della formazione titolare (più il tecnico Guardiola) cresciuti nella cantera blaugrana ma d'altronde in Spagna si dice: la cantera del Barcellona produce giocatori per il Barcellona, quella del Real Madrid per il resto delle squadre spagnole. Ma questo è inevitabile se una squadra anzichè puntare sui prodotti del proprio vivaio punta sullo spettacolo del calciomercato milionario, resta da vedere quando capiranno che questo spettacolo non è automatico che si rifletta sul campo da gioco, e ormai questo a Madrid dovrebbero averlo imparato.

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