sabato 10 aprile 2010

La rivincita del Bayern "olandese"


Parlare di sorpresa in merito ad un club pluricampione in Germania e in Europa e ad un tecnico capace di raggiungere le semifinali della Champions League con tre club di tre nazioni diverse è un po' un controsenso. Però è, a questo punto, anche inevitabile dato che ad inizio stagione erano in pochi a pronosticare che questo Bayern Monaco guidato da quel Louis van Gaal tanto in voga negli anni '90 alla guida dell'Ajax campione d'Europa nel '95 prima e del Barcelona poi, sarebbe arrivato alle semifinali di una Champions League che, considerando anche un'Inter in semifinale dopo 7 anni, può essere considerata delle grandi (inteso come grandi squadre) sorprese o dei grandi ritorni. Ma rimanendo con gli occhi puntati sulla compagine tedesca possiamo, andando a vedere le piccole storie che popolano il club dall'interno, definirlo davvero il Bayern delle rivincite. Innanzitutto proprio la rivincita del tecnico van Gaal, olandese di Amsterdam, diventato famoso proprio alla guida della prima squadra della sua città, l'Ajax. Promosso ad allenatore dopo tre stagioni da vice di Beenhakker riesce a scrivere le pagine migliori della storia del club conquistando numerosi trofei nazionali e portandolo in finale di Champions per due volte consecutive, ma vincendone una soltanto. Sotto la sua guida sono ascesi al gotha del calcio olandese e mondiale numerosi talenti cresciuti proprio nelle giovanili dell'Ajax, ricordiamo tra i tanti Overmars, Seedorf, Van Der Sar e i gemelli De Boer. Una volta lasciato l'Ajax approda ai catalani del Barcelona dove rimarrà tre stagioni pagando un difficile rapporto con l'ambiente e con la dirigenza ma vincendo comunque la Liga due volte. Da qui inizia un po' il declino del nostro, fallendo miseramente le qualificazioni ai Mondiali 2002 con l'Olanda e un dimenticabile ritorno al Barça e all'Ajax, qui come direttore sportivo. Nel 2005 l'approdo al modesto AZ Alkmaar in quello che sembra un po' il canto del cigno di Louis van Gaal ma che si rivelerà invece la rinascita calcistica di un tecnico attentissimo al rapporto umano coi propri giocatori che lo porterà alla sorprendente vittoria dell'Eredivisie alla guida proprio dell'AZ nella stagione 2008-09. Exploit che gli vale l'interessamento di un Bayern Monaco ancora scioccato dal fallimento di Klinsmann. Scelta che non ha fatto pentire i dirigenti tedeschi, visto che il Bayern comanda la BundesLiga e ha raggiunto appunto la semifinale di Champions eliminando ai gironi una Juventus allo sbando, negli ottavi non senza polemiche e forse grazie a qualche aiuto arbitrale (l'arbitro Ovrebo e il suo assistente convalidarono un gol al Bayern nella gara d'andata con Klose in netto fuorigioco) una Fiorentina troppo velleitaria e nei quarti di finale nientemeno che il Manchester United di Sir Alex Ferguson autore di una ancor più clamorosa rimonta ai danni dei tedeschi nella finale di Champions '99. Una costante dei successi del Bayern versione van Gaal è proprio un suo connazionale, quell'Arjen Robben tornato a segnare reti decisive come non mai in questa sua prima stagione tedesca. Acquisto bomba del mercato del Bayern Monaco, pagato 25 milioni di euro al Real di Florentino Perez, troppo impegnato a collezionare nuove figurine per trattenere quelle vecchie, si è dimostrato decisivo sin dalla sua gara d'esordio, in campionato contro i campioni uscenti del Wolfsburg infatti termina la gara segnando una doppietta. Sempre troppo vittima di infortuni, caratteristica che ne ha sicuramente penalizzato la carriera ma che comunque grazie alle sue grandi doti non gli ha impedito di vestire la maglia del Chelsea dell'epoca Mourinho e quella del Real Madrid, riesce comunque a segnare (fino ad'ora) dieci reti in diciassette presenze in campionato e a partire dalla semifinale di coppa di Germania diventerà l'uomo dei gol decisivi, proprio un suo gol permette al Bayern di raggiungere la finale della coppa nazionale ma ancor più importanti e pesanti sono i gol, entrambi peraltro bellissimi, segnati in Champions League prima alla Fiorentina e poi al Manchester United, entrambi due gran tiri da fuori area, entrambi nel finale di partita e, purtroppo per i viola e per i Red Devils, entrambi decisivi nel far passare il turno al suo Bayern. Se questo Bayern saprà continuare su questi grandi livelli al momento non è dato saperlo, per arrivare alla finale di Madrid resta da superare soltanto lo scoglio Lione, ma di certo i due olandesi del Bayern si daranno da fare per dare continuità a questo magnifico sogno, sia in Champions che in campionato, e non faranno caso a chi in quel di Firenze si sta ancora mangiando le mani pensando a come sarebbe andata se...

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